Cassazione: pieno valore legale a e-mail, sms e whatsapp

23/02/2021

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la N. 19155 del 17 luglio 2019, riconosce pieno valore di prova legale in giudizio alle e-mail, agli sms e ai messaggi whatsapp, conferendo ad essi lo stesso valore di prova che il Codice Civile attribuisce alle riproduzioni informatiche (Art. 2712 del Codice Civile).

Quale la situazione prima della sentenza della Cassazione?
E-mail semplici, sms e whatsapp erano considerati al pari di riproduzioni meccaniche, un po’ come le fotografie.
Per esclude un “falso informatico” era necessario consegnare il telefonino stesso, per provare sms e whatsapp, e consegnare il pc, per le e-mail. Procedura questa necessaria per effettuare una serie di perizie e verificare se il testo era partito da un dispositivo e arrivato all’altro.

Cosa cambia con la sentenza n.19155 del 17 luglio 2019?
La Cassazione attribuendo pieno valore di prova legale in giudizio alle e-mail, agli sms e ai messaggi whatsapp, con la sentenza N. 19155 del 17 luglio 2019, introduce una novità: la cosiddetta Prova Invertita, cioè non sarà più l’autore del messaggio o dell’e-mail a dover dimostrare l’invio e il ricevimento dello stesso, ma sarà il destinatario a dover provare, con elementi concreti e in modo circostanziato, la non rispondenza con la realtà del testo.

Quale dunque la novità sostanziale introdotta dalla cassazione?
Con la sentenza N. 19155 del 17 luglio 2019 la Cassazione introduce, di fatto, la cosiddetta Prova Invertita, che implicherà la dimostrazione, in maniera circostanziata ed esplicita, della NON rispondenza con la realtà del testo dell’e-mail, dell’sms e del whatsapp, direttamente al destinatario e, non più, al mittente. E-mail, sms e whatsapp, tuttavia, possono sempre essere disconosciuti dalla controparte attraverso la contestazione: per questa sono necessari elementi chiari, espliciti e bene argomentati atti a dimostrare la non conformità tra le email, gli sms, i wthasapp e la realtà.

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(se presente)

*Si informa i lettori che i presenti articoli non costituiscono in alcun modo alcuna forma di consulenza legale.

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